Carissimi addicted degli sms o meglio di WhatsApp, sicuramente vi sarà giunta la notizia che il servizio presto diventerà a pagamento. Utilizziamo questo servizio oramai da diverso tempo e senza alcun controllo, l’applicazione è stata fin da subito la più utilizzata, mi ricordo che fù un successo enorme.

Ora toccherà sborsare 0,79 € l’anno per utilizzare il servizio…

Stiamo parlando di una cifra spropositata…non possiamo permettercela.

Credo che ogni italiano, fatte alcune eccezzioni, prende il caffè al bar. Ora non voglio farvi i conti in tasca ma un caffè costa circa 0,90 €, se poi parliamo di un individuo abitudinario si moltiplica per ogni giorno. Se utilizzate WhatsApp e bevete caffè, ne dovreste berne 1 in meno in 1 anno e risparmiereste anche 0,11 €.

Capisco per chi è caffè dipendente che la scelta di berne 1 in meno in 1 anno è dura.

Ora voglio farvi pensare ad una cosa. Solo nel giorno di capodanno (31 Dicembre 2012), sono stati scambiati qualcosa come 18 miliardi di messaggi, SOLO IL 31! Ecco il tweet ufficiale. Scommetto che tra di voi quella sera qualcuno era molto arrabbiato perché il servizio era intasato.

Della serie: “noi che spendiamo 800,00 € per un telefono e poi pretendiamo che WhatsApp funzioni“.

WhatsApp Inc. è una società fondata da 2 ragazzi  in gamba che hanno lavorato a Yahoo! Due persone che hanno offerto questo servizio al mondo GRATIS. Io per primo sorrido alla parola Gratis su internet, però ora mi sento in colpa.

Come si fà a non pagare 0,79 € l’anno per un servizio che ti ha fatto risparmiare non so quanto in telefonate ed sms? Un sms costa circa 0,10 € basta che ne mandi e già sei andato sotto di 0,01 € rispetto al prezzo di WhatsApp.

Mi rivolgo a te, che ti arrabbi quando il servizio non funziona e a tutti quelli che lo utilizzano in modo maniacale: pensa che dietro WhatsApp lavorano tante persone ogni giorno per renderlo migliore e farlo funzionare. Pensa che quelle persone devono pagare i server per mantenere il servizio, dipendenti, tasse e tanto altro. Dopo tutto ti hanno offerto il servizio per anni gratis senza metterti fastidiose pubblicità. Capisco la crisi, capisco che non vuoi spendere un euro, ma per Ruzzle scommetto che li hai spesi o magari per qualche altro gioco.

Questo è un estratto del blog di WhatsApp, a parlare è uno dei due fondatori:

When we sat down to start our own thing together three years ago we wanted to make something that wasn’t just another ad clearinghouse. We wanted to spend our time building a service people wanted to use because it worked and saved them money and made their lives better in a small way. We knew that we could charge people directly if we could do all those things. We knew we could do what most people aim to do every day: avoid ads.

Bisogna essere coerenti e iniziare a capire cos’è la meritocrazia, questa nuova parola che ci è tanto nuova a noi italiani.

Giuro che quelli di WhatsApp non mi hanno pagato e questo non è un post markettaro.