Ed io pago TotòPer chi non ha seguito dall’inizio la vicenda, per capirci qualcosa vi rimando subito al primo articolo sul sistema dei pop-under di H3G.

Non credevo che avrebbero trovato il tempo di rispondermi, ma sembra che l’abbiano fatto. Ecco qui la risposta ufficiale di H3G Italia. Visto che hanno risposto per punti lo faccio anch’io riportando le risposte date (in corsivo) commentate punto per punto.

In nessun caso, né oggi, né in passato H3G ha autorizzato servizi in abbonamenti non rispettosi delle norme di legge vigenti e del contesto regolamentare del mercato delle Telecomunicazioni e dei cosiddetti Servizi Premium. Attribuire a H3G responsabilità diretta per l’attivazione di servizi senza autorizzazione e/o non voluti dai clienti o, addirittura, per addebiti silenti a fronte di sessioni di navigazione è gravissimo e oltremodo lesivo dell’immagine dell’Azienda. Chi lo fa si assume la responsabilità di affermazioni diffamatorie e non supportate da alcuna evidenza, e certamente incorre nel concreto rischio di doverne rispondere nelle sedi appropriate. Dal canto suo, H3G ha la certezza di attenersi a un preciso Codice di condotta che, tra l’altro, è costantemente verificato sia internamente, che dalle Authority preposte (AGCOM, Antitrust, Garante Privacy, ecc.) e di poter produrre protocolli tecnici, documenti, processi e norme, piattaforme tecnologiche, report di monitoraggio e strumenti contrattuali atti a salvaguardare i propri clienti per ciò che riguarda l’attivazione, l’addebito, la gestione, la fruizione e il customer care dei cosiddetti servizi Premium.

Non sono mai entrato nel merito della questione tra voi e i vostri clienti, ho solo riportando notizie prese da internet e dai commenti delle persone che lamentano queste problematiche. Che non siete nuovi a multe da parte dell’AGCOM per mancato rispetto di alcune norme sembra cosa nota e pubblica. Vi prego di evitare risposte da ufficio legale e ad imparare dagli errori passati avendo un po di umiltà.

– AGCOM multa H3G per il 133 – Punto Informatico

– DELIBERA n. 184/14/CONS – AGCOM

– Attivazione di servizi non richiesti: AgCom sanziona H3G – Mondo3.com

Ora proprio per questo, cerco collaborazione da parte vostra, un impegno a dare risposte concrete, pubblicamente.

 Ciò che si afferma non risponde al vero: non è H3G ad aver introdotto Accordi commerciali con i principali Editori nazionali e internazionali (celebre il caso del Wall Street Journal, tra i primi a guidare la svolta), ma sono questi ultimi ad aver cercato, già diversi anni fa, di aggiornare il proprio business model in modo da trarre profitto dai contenuti digitali di qualità prodotti dalle proprie redazioni. Come appare ormai evidente da tempo, il mercato dell’editoria tradizionale attraversa una crisi irreversibile che il “mito” della gratuità dei contenuti su Internet ha, se possibile, reso ancor più drammatica. Per porre parzialmente rimedio alla perdita di ricavi, tutti gli editori, hanno cominciato a introdurre sistemi di pagamento dei propri contenuti (aree Premium in abbonamento, Digital Edition fruibili a pagamento, App acquistabili con carta di credito, ecc.). Tutti gli Operatori Mobili, in Italia e nel resto del mondo, sono pertanto stati interpellati dagli Editori per definire accordi commerciali che consentissero, nel rispetto del contesto normativo di riferimento di ciascun Paese, di addebitare i costi dei contenuti editoriali mediate l’uso di sistemi di pagamento digitale (mobile payment).

Un accordo commerciale per definizione viene siglato da entrambe le parti. Per chiarimenti vi rimando a wikipedia. Che non siate stati voi ad introdurli ma le società di editoria, cosa cambia? Loro volevano cambiare il Business Model e voi volevate prendere parte a questo cambiamento. Non c’è nulla di male. Negare su internet non serve, lo sapevate vero?

Non è dunque vero che H3G sia l’unico Operatore italiano a far pagare le notizie in versione digitale: tutti gli Operatori, nessuno escluso, lo fanno. La verifica è immediata e semplicissima: basta scegliere una testata giornalistica in versione digitale e abbonarsi inserendo il proprio numero di cellulare nel corso del processo di attivazione dell’abbonamento scelto.

Ho verificato, ed è effettivamente così non siete gli unici. La verifica del processo di abbonamento che avete descritto a quale dei vostri servizi fa riferimento?

Nessun sistema è utilizzato da H3G per “ingannare” i propri clienti: la tariffazione dei contenuti, nelle modalità consentite dalle norme vigenti e dal contesto regolamentare nazionale, è frutto della volontà di Editori e/o dell’industria editoriale/culturale di generare ricavi dai propri prodotti e servizi digitali (ci si riferisce, oltre che all’editoria, alle Major dell’industria musicale, dell’industria cinematografica, di quella televisiva, di quella dei videogiochi, ecc.).

Non puntate sempre il dito verso gli editori, altrimenti devo ampliare il raggio e chiedere anche ad ognuno di loro e sinceramente non è quello a cui volevo arrivare. La questione è complessa, voi state insistendo sui servizi a pagamento che gli editori fanno attraverso di voi, ma non citate minimamente il fatto che la pubblicità che appare dell’editore è caricata dal vostro network privato sdc.tre.it. 

Ansa da mobile su rete H3G a pagamento

Ansa da mobile su rete H3G a pagamento

In questo modo, oltre ad offrire lo spazio all’editore per fare il suo business, addebitate al navigante il costo di visita di una pagina web su contenuti H3G a pagamento. Un esempio tipo: l’utente non clicca sulla pubblicità che l’editore fa attraverso di voi, quindi non sottoscrive nessun abbonamento, però vengono sottratti comunque 0,9 € perché ha navigato senza suo consenso su un network a pagamento.

Adesso dovete dimostrarmi pubblicamente, perché dovete aprire la pagina dei servizi in abbonamento offerti dall’editore sul vostro network a pagamento (sdc.tre.it) anziché utilizzare lo spazio web dell’editore stesso, come avviene in tutte le pubblicità su internet.

H3G non “usa sistemi per ridirigere il traffico” dei propri clienti: indirizza su url certificate e sicure il traffico dei propri clienti che, coscientemente e in completa libertà, scelgono di fruire di contenuti e servizi digitali di cui gli Editori / Produttori hanno deciso il costo oppure la completa gratuità.

Ma c’è qualcosa che non va in questa risposta…non usate sistemi, però indirizzate su url certificate? Come?

Coscientemente e in piena liberta..Vorrei sapere dove posso vedere se ho aderito o meno a questa vostra opzione? Nel caso in cui fosse possibile, dove si può disattivare? Non leggo la parola su rete Gratuita, forse quello che ho detto poco fa è vero? Su questa parte ci torneremo nella terza parte del mio articolo.

Sto preparando una spiegazione tecnica a riguardo.

2) Il CASP (fortemente voluto dagli operatori per tutelare i propri clienti) prevede che l’attivazione di un servizio in abbonamento debba avvenire tramite un’azione volontaria del cliente che si sostanzia in un doppio click: il primo sul banner ADV che compare durante l’utilizzo di App o la navigazione su mobile-site tramite browser che rimanda alla pagina di attivazione (qui il cliente NON ha ancora attivato alcun servizio); il secondo sul tasto “Acquista” o “Abbonati” della pagina di attivazione del servizio che contiene anche informazioni sul prezzo, modalità di addebito, privacy, termini e condizioni

Per mia esperienza, quando si è attivato l’abbonamento a HOT DESIRES non ho cliccato da nessuna parte (c’è stato un gioco di redirect, senza il mio consenso) e mi è arrivato direttamente l’SMS di attivazione.

3) Appena attivato il servizio, il cliente riceve un SMS di benvenuto con tutte le informazioni per fruire o disattivare il servizio

Vero, ma non ho attivato volutamente alcun servizio.

Oltre al CASP, a maggior tutela dei propri clienti, H3G ha adottato ulteriori e stringenti misure di verifica e controllo di tutto il ciclo di vita dei servizi:

a) Obbligando i Produttori di Contenuti ad inviare ogni settimana un SMS di caring che ricorda al cliente di essere attivo e di come disattivare il servizio. H3G è l’unico operatore italiano a prevedere l’invio settimanale dell’SMS di caring (il CASP pone l’obbligo di inviare un solo SMS al mese)

Purtroppo non ho potuto verificare perchè ho disattivato subito il servizio.

Tutto ciò detto, va tenuto in considerazione che:

1) Se lo smartphone o il tablet sono “Jailbreak” le interazioni del device con il browser (pop-up, pop-up under, redirect, banner, etc…) non sono più garantite dal vendor (cioè da chi ha prodotto il dispositivo mobile). Pertanto, il cliente si assume tutti i rischi del caso e non può pretendere alcun rimborso

Nel caso in cui un telefono fosse rootato dovete provare al di fuori delle regole di garanzia dei vari vendor che il danno arrecato sia causato per colpa del rooting del telefono, e non potete decidere a prescindere. Questa cosa non vi da alcun diritto di decidere al di fuori della legge. Se siete così sicuri di quello che dite, cortesemente mostratemi gli articoli di legge che lo provano e che avete fatto sottoscrivere a tutti i clienti Tre Italia.

Non esiste, né è mai esistito un accordo o un rapporto di qualsiasi genere tra H3G e la società citata (Mobpartner).

Scusate, ma credo che qualcuno stia lavorando sul vostro network a “VOSTRA INSAPUTA”

http://www.mobpartner.com/en/campaign/neomobile2_129

h3g-mobpartner

Non siete voi H3G??????

H3G non promuove, sui servizi Premium, alcun tipo di mobile ADV, né collabora con alcuna società produttrice di servizi e contenuti digitali (come la citata Neomobile) per promuovere mobile ADV.
accordo Neomobile e H3G

 

Magari informatevi prima di rispondere….

Purtroppo non ho avuto le risposte a quesiti fondamentali del mio articolo. Avreste potuto fare di meglio.

Nel frattempo che preparo la bozza tecnica…attendo una vostra gentile risposta. Come me migliaia di consumatori.

Grazie
Ciao!

 

UPDATE: ecco la risposta di H3G Italia